Il combattimento

 

 

Le luci dell’alloggio si accesero non appena la ragazza entrò.

Si diresse dritta al replicatore.

Un bicchiere di acqua; temperatura 6 gradi.

Il bicchiere si materializzò all’istante e la ragazza lo prese bevendone subito un lungo sorso. Dopodichè si sdraiò sul divanetto che stava in mezzo al salottino.

Era letteralmente esausta. A causa del trasferimento di parecchio personale, lei e altre persone erano stati costretti a fare doppi turni. Quando non erano tripli.

Fortunatamente entro pochi giorni sarebbero arrivati i rimpiazzi e tutto sarebbe tornato alla normalità.

Guardò la Bat’leth appesa sul muro di fronte a lei.

Ricordò il giorno in cui, sei mesi prima, aveva appeso orgogliosa quell’arma.

La considerava un trofeo e, ripensando a come l’aveva ottenuta, lo era. Ma era anche un simbolo.

Chiuse gli occhi perdendosi nei ricordi.

Vi sarà insegnato come difendervi e come attaccare. Alla fine di questo corso avanzato sarete degli ufficiali della sicurezza degni di questo nome.

Sarà un’esperienza dura. Faticosa sia fisicamente che mentalmente e non ci saranno trattamenti di favore. Chi non riuscirà a reggere il ritmo sarà fuori. E’ tutto chiaro?

Il Tenente Worf aveva terminato il solito discorso che usava all’inizio di ogni corso. Con le mani sui fianchi affrontò lo sguardo di tutti i suoi allievi aspettando, nel caso ci fossero domande, prima di continuare. Non ce ne furono.

Bene . Vi sarà consegnato un programma dettagliato di tutti gli allenamenti e le esercitazioni. Vi avverto che non tollero perdite di tempo nè ritardi ingiustificati. Quindi se pensate di prendere sotto gamba questo corso vi consiglio di andarvene subito, perchè se dovessi rendermi conto che non vi impegnate al massimo, ve ne farei pentire amaramente.

Ora potete andare.

Il Klingon uscì dalla sala senza aggiungere altro.

Ramani si ritenne soddisfatta della presentazione. Se quello che le avevano riferito era vero, finalmente avrebbe avuto un’insegnante che poteva reggere il suo confronto. Aveva partecipato a tutti i corsi di addestramento alle armi ed alle tecniche di corpo a corpo che l’accademia aveva preparato.In realtà non aveva bisogno di un’altro corso, ma l’idea di potersi misurare con il Tenente Worf l’aveva spinta ad iscriversi.

La prima lezione per lei fu più che altro un ripasso delle tecniche di combattimento Klingon. Apprezzava il modo di combattere di quel popolo, però sperava ardentemente che il Tenente non si sarebbe limitato solo ad insegnare quello.

Ramani si guardò attorno stupita. Il discorso fatto dal Klingon il giorno prima aveva avuto il suo effetto. La ragazza notò che gli iscritti si erano quasi dimezzati. Meglio, pensò, meno si è più in fretta si procede.

Purtroppo le speranze di Ramani si infransero una ad una.

Man mano che le lezioni passavano, l’umore della ragazza peggiorava. Non aveva imparato niente di nuovo e, per di più, aveva scoperto che gli allievi avrebbero combattuto solo tra di loro. Non c’era nessuna possibilità che lei ed il Tenente Worf si potessero misurare.

Così, piano piano, cominciò a contraddire il suo istruttore.

All’inizio fu una cosa per lo più tra i denti. Ma, verso metà corso, arrivò ai limiti dell’insubordinazione.

Non sono d’accordo con lei.” aveva esclamato Ramani , mentre Worf spiegava come affrontare più di un avversario contemporaneamente.

Su cosa non è d’accordo QUESTA VOLTA.” Ringhiò spazientito il Klingon.

”Non è consigliabile utilizzare quella presa quando bisogna affrontare più di un avversario. Si rimane troppo scoperti sul fianco destro e, in caso di attacco, si resterebbe spiazzati.

La giovane si era portata al centro della sala e, mentre parlava, con la partecipazione di alcuni allievi mostrò che cosa intendeva.

Durante l’esecuzione, il fianco rimane scoperto per meno di mezzo secondo. C’è una probabilità su diecimila che qualcuno riesca a sfruttare questa opportunità. Ma mi dica, Tenente, lei che tecnica avrebbe utilizzato?

Worf era abbastanza seccato, quella ragazza era la migliore allieva che gli fosse mai capitata. Ma aveva il bruttissimo vizio di non tenere la bocca chiusa. Qualunque cosa lui dicesse o facesse aveva sempre la sua da dire.

Se non fosse stata così brava l’avrebbe già buttata fuori dal suo corso a pedate. Anche se era un’amica del Capitano.

Non ho alcun dubbio, un attacco frontale Nausicaano.

Tutti i presenti rimasero senza parole. Compreso Worf.

Quello che la ragazza aveva appena nominato era il tipo di combattimento più rapido e difficile da realizzare. Bisognava avere una coordinazione, unita ad una rapidità di movimento, davvero alte.

Il Klingon pensò che nella sala, a parte lui, nessuno poteva essere in grado di eseguire quella tecnica. Ma il solo fatto che il Tenente Ringane ne avesse parlato, poteva anche voler dire che si sbagliava.

Questo è si un corso avanzato, ma quella tecnica è troppo complicata. Se vi doveste trovare in una situazione simile, le tecniche di combattimento Klingon si dimostrerebbero le migliori.

Il Klingon si era rivolto a tutta la classe che, alle sue parole, annuì concorde.

Worf sembrava aver chiuso l’argomento, ma Ramani non era decisamente della stessa opinione.

Lei è davvero testardo. Non esistono solo le tecniche Klingon. Un buon insegnante non si dovrebbe limitare ad un solo stile, per quanto eccellente. Questo non è un corso di arti combattive Klingon, ma stiamo cercano di imparare come essere un ottimo ufficiale di sicurezza. E se una tecnica ci può salvare la pelle, ben venga. Da qualunque stile arrivi.

Ramani si rese subito conto di aver superato ogni limite, lo lesse negli occhi del suo superiore. Ma era stufa. In quelle settimane non aveva sentito altro. I Klingon di qui, i Klingon di là, che grandi combattenti erano...

Sapeva di aver commesso un grande errore, ma la sua bocca si era attivata prima del suo istinto di conservazione.

Vogliamo mettere a confronto le nostre opinioni, Tenente? Io e lei, in un’arena da combattimento.

Worf era deciso a far abbassare la cresta di quella giovane sfacciata.

Sapeva benissimo che, nonostante fosse un’allieva formidabile, non poteva certamente competere con lui.

Va bene, accetto. E, se per caso dovesse riuscire a battermi, le assicuro che lascerò immediatamente il suo corso e l’Enterprise.” Ramani aveva finalmente raggiunto il suo scopo e le conseguenze, in caso di sconfitta, gli sembrarono più che adeguate.

Mi sta bene ,Tenente, ma se dovesse essere lei a battermi.”

Worf rimase pensieroso un momento poi continuò ”Le regalerò la mia Bat’leth. Le sembra equo?”-

Al Klingon sembrò giusto contrapporre alla promessa della giovane qualcosa di altrettanto personale come la sua preziosa arma.

Più che equo. Mi dica solo dove e quando.” Ramani temette che fosse tutto una presa in giro finchè Worf non disse.

Le va bene domani alle 15:00 in sala ologrammi 6?

La giovane annuì soddisfatta. Poi, tutti lasciarono la sala.

Quando Ramani entrò in sala ologrammi 6 era già tutto pronto.

L’ambientazione era quella utilizzata per il programma di callistenia del Tenente Worf, modificata in modo che non creasse troppe difficoltà di movimento. Worf si avvicinò alla ragazza.

Questo sarà un combattimento corpo a corpo. Quindi non verrà utilizzata nessun tipo di arma. E’ ancora in tempo per rinunciare. La avverto che questo sarà un combattimento vero. Ci si può fare realmente male.”

Le parole di Worf, invece di spaventarla, fecero aumentare in lei il desiderio di misurarsi.

Questo vale anche per lei Tenente.” Gli rispose Ramani dirigendosi al centro della sala.

Tutti gli allievi del corso più qualche curioso a cui era arrivata la notizia erano disposti in un angolo, in un punto in cui non sarebbero stati d’impiccio.

I due contendenti cominciarono con lo studiarsi a vicenda. Passarono almeno due minuti prima che uno dei due si decidesse ad attaccare. Fu Worf il primo.

Il pugno del Klingon arrivò a destinazione. Fu un attacco abbastanza lento e Ramani ebbe tutto il tempo di preparare la sua difesa. Purtroppo per lei la forza di Worf era troppo superiore e attraversò facilmente le sue difese.

Fu scaraventata attraverso la stanza.

Riuscì a rialzarsi nel tempo che il Klingon impiegò a raggiungerla e si rese così conto che, se voleva vincere, doveva usare tutta la rapidità di movimento in suo possesso. Worf era incredibilmente forte, ma era lento e questo poteva essere il suo punto debole.

Cominciò a schivare i colpi del suo avversario aspettando il momento in cui si sarebbe di certo scoperto.

Non dovette attendere troppo. Assestò al viso ed allo stomaco del Klingon una serie di pugni che lo fece cadere a terra ma che, purtroppo, non gli fecero molti danni.

Worf si rialzò da terra e si scagliò contro la ragazza che, schivati i primi tre pugni, scivolò perdendo per un attimo l’equilibrio. Fu abbastanza perchè l’uomo ne approfittasse colpendola con un manrovescio che la sollevò letteralmente da terra facendola cadere vicino al gruppo di spettatori.

Ramani si rimise in piedi. Qualcosa di caldo e appiccicoso le stava scendendo sul viso. Si passò una mano sul punto che le faceva male.

La guardò e si accorse che era sporca di sangue. Le colava dal naso e da un taglio nel labbro. Si rese conto che non sarebbe riuscita a resistere ad un altro colpo diretto. Sputò il sangue che le riempiva la bocca e si lanciò contro il Klingon. Finse un’ attacco al fianco destro ma lo superò lasciandolo spiazzato, riuscì così a colpirlo alle spalle. Usò solo i piedi, consapevole che solo quelli potevano avere sufficiente forza per piegare il suo avversario.

Riuscì ad atterrarlo di nuovo. Questa volta ci impiegò di più per rialzarsi.

Ramani notò con la coda dell’occhio che le porte della sala si erano aperte. Qualcuno era entrato. Registrò la cosa e se ne dimenticò subito, presa com’era da quella lotta.

La ragazza si gettò ancora addosso al Klingon, che si era appena rialzato e la guardava stupito, gli passò velocemente alle spalle e, con un calcio all’interno del ginocchio, lo costrinse a inginocchiarsi. Con un braccio gli circondò il collo, poi si gettò all’indietro finendo con la schiena a terra.

L’innaturale posizione in cui aveva costretto il Klingon non aveva vie di fuga. Worf si trovava sdraiato sulla ragazza ma, con le gambe piegate sotto di lui non poteva fare forza per rialzarsi .

E poi la giovane lo stava letteralmente strangolando.

Si può sapere che diavolo sta succedendo qui dentro?

Jean-Luc Picard stava di fronte ai due lottatori, teneva le mani sui fianchi e sembrava parecchio arrabbiato.

Ramani e Worf si alzarono velocemente.

Voialtri fuori di qui!” Disse il Capitano rivolto agli spettatori.

Una volta che la sala fu deserta la sua attenzione tornò ai due.

Signor Worf, aspetto delle spiegazioni.

Vede Capitano, stavamo facendo una dimostrazione alla classe quando, credo, ci siamo lasciati prendere un pò’ la mano.

Worf non riusciva a guardare Picard negli occhi. Se avesse detto la verità ci sarebbero state gravi conseguenze nella carriera del Tenente Ringane. E, visto che era anche colpa sua, cercò di coprirla.

Ramani, vai in infermeria ed aspettami là, con te faremo i conti dopo.” Picard la guardò, non riuscendo a nascondere un sorriso divertito. ”E lei Tenente, mi segua nel mio ufficio.” Con queste parole uscì seguito dal Tenente Worf.

Ramani aprì gli occhi, si alzò dal divano e si avvicinò alla parete.

Staccò la Bat’leth dai suoi supporti e se la soppesò in mano.

Il Tenente Worf aveva insistito perchè lei la accettasse. Secondo lui la ragazza lo aveva sconfitto.

Ramani non era dello stesso parere. Se Picard non si fosse intromesso chissà come sarebbe finita. Per lei lo scontro non aveva ne vinti ne vincitori.

Ma Worf era stato irremovibile, così la ragazza aveva deciso di accettarla nel nome dell’amicizia che, sperava, il Klingon le avrebbe concesso.

In quel momento le porte del suo alloggio si aprirono. Picard entrò senza aspettare l’invito. Lui faceva sempre così.

C’è qualcosa che devo sapere?” Chiese lui alla vista della giovane con la Bat’leth in mano.

Ripensavo al combattimento con Worf. Sai, c’è una cosa che non riesco a capire.” Rimase pensierosa per un momento cercando di riordinare le idee.” Prima che tu intervenissi, durante il mio ultimo attacco. Nel lanciarmi contro Worf, mi sono resa conto di essere completamente scoperta. Ero talmente determinata a concludere alla svelta che non me ne sono resa conto fino all’ultimo istante.

Se solo avesse voluto avrebbe potuto prendermi in pieno con un diretto, invece è rimasto fermo, come stupito a guardarmi. Non è da lui.

Ramani rimise a posto l’arma e si girò verso Picard.

L’uomo le stava sorridendo.

Quando l’ho fatto venire nel mio ufficio, abbiamo discusso anche di questo. Ero stupito che qualcuno fosse riuscito ad atterrarlo, così gli ho chiesto spiegazioni.

Mi ha detto che nel momento in cui tu ti eri mossa per attaccarlo, aveva guardato i tuoi occhi e quello che ci aveva visto l’aveva distratto. Le sue parole esatte, se non ricordo male furono: In quegli occhi ho visto l’anima di un guerriero Klingon. La cui sete di vittoria non può essere arginata in alcun modo.

L’ultima volta che ho incontrato uno sguardo come quello stavo combattendo al fianco di Gowron contro il casato Duras.”-

Picard afferrò saldamente la ragazza per la vita e le disse una cosa che lei non avrebbe più dimenticato.

Avresti dovuto vederti quando ti sei alzata. Perdevi sangue dal naso ed avevi un brutto taglio sul labbro. Lo zigomo destro stava cominciando a gonfiarsi. Ma mi guardasti con sfida. Per un momento ho temuto che mi avresti colpito.

Potevo percepire chiaramente tutta la tua forza e la tua determinazione.

Eri così fiera e orgogliosa. Penso di essermi accorto di amarti proprio in quel momento.”-

Ramani afferrò Picard per le braccia e, arretrando, fece in modo di finire sul divanetto, dove poterono concludere più comodamente la loro serata.

 

 

FINE