Ramani e Seleya

 

 

Ramani se ne stava in piedi sulla pedana del teletrasporto.

Era incredula, non era sicura di aver capito bene le parole di O’Brien.

Chi sono io? Ma capo...“ non riuscì a terminare la frase.

O’Brien a plancia. Capitano, abbiamo un’intruso a bordo!” Poi, puntando un phaser contro la giovane.” La invito a scendere da lì. Come è riuscita a salire a bordo?.” L’uomo continuava a puntare l’arma contro di lei. Se era uno scherzo, era il meno divertente che le avessero mai fatto.

Dopo meno di tre minuti, le porte della sala si aprirono per far entrare Picard, seguito da Riker, Worf ed una donna che Ramani non ricordava di aver mai visto.

Chi è lei e cosa ci fa sulla mia nave; perchè indossa un’uniforme della Flotta Stellare?” Picard squadrò la giovane con evidente irritazione.

Ma Jean-Luc, non mi riconosci davvero? “ Ramani si sentiva inebetita, l’espressione che fece Picard la convinse che lui davvero non la conosceva, così decise di presentarsi per bene.

Sono il Tenente Ramani Ringane numero di matricola 68e48d634k presto servizio da quasi un anno come ufficiale addetto alla sicurezza a bordo della NCC1701D USS Enterprise.

William, Worf, possibile che non vi ricordiate di me? Sono scesa sul pianeta Aman 6 con alcuni scienziati, due giorni fa. E, meno di cinque minuti fa vi ho chiesto di riportarmi sulla nave.” La ragazza cominciava ad averne abbastanza di quella storia.

Signor O’Brian, qualcuno le ha chiesto di essere teletrasportato dal pianeta?” Picard voleva vederci chiaro, quella giovane sembrava genuinamente convinta di quello che diceva.

No signore, è stato un caso che mi trovassi qui, tutte le sale teletrasporto sono state disabilitate per dei controlli. Ci sono state delle contaminazioni delle banche dati da parte di onde gravimetriche. Stavo ripulendo i buffer quando ho visto comparire questa donna.” O’Brien mostrò al Capitano che la consolle del teletrasporto era totalmente disattiva.

Signor O’Brien, faccia in modo di scoprire il punto di partenza del Tenente.

E lei Tenente venga con me, controlleremo gli archivi della Flotta per fare luce sul suo caso.

Lasciarono da solo O’Brian permettendogli così di fare il suo lavoro e si diressero alla sala tattica .

Ramani si sentiva sperduta. Mentre attraversavano i corridoi, ebbe modo di dare un’occhiata al gruppo che la circondava.

Alle sue spalle, pronti ad intervenire, c’erano due addetti alla sicurezza che lei conosceva solo di vista. Worf si era piazzato alla sua sinistra e la teneva d’occhio con un’espressione tetra molto Klingon.

Riker, invece, era alla sua destra e la osservava incuriosito.

Davanti a lei c’era il suo Capitano che non la degnava di uno sguardo. Ma quella non era la cosa che l’aveva ferita di più.

Quella giovane ragazza, la sconosciuta, gli camminava di fianco e qualcosa nella sua andatura suggeriva a Ramani che tra i due ci fosse una strana intesa. Infatti un qualsiasi altro ufficiale donna della flotta, non avrebbe avuto il coraggio di camminare così vicino a Picard. A meno che...

Era ancora immersa nei suoi pensieri quando raggiunsero la sala.

Entrarono tutti. I due ufficiali della sicurezza si fermarono ai lati della porta, mentre il resto del gruppo prese posto al tavolo.

Come da sua abitudine, Ramani si avvicinò alla poltroncina che stava alla destra di Picard, ma rinunciò quando vide lo sguardo con cui la fulminò la sconosciuta che si stava dirigendo alla stessa poltroncina. Si accomodò vicino a Riker.

Computer, accedi alla banca dati della Flotta Stellare e cerca la documentazione di Ramani Ringane.” Picard posò lo sguardo su Ramani che, scossa e confusa, gli sorrise dolcemente. Il viso dell’uomo non fu turbato da nessuna emozione.

Ricerca completata” Disse finalmente il Computer.” Risultato non ci sono file a carico di Ramani Ringane.

Tutti gli occhi si posarono su di lei.

Computer, controlla nell’archivio civile. Stesso nominativo.”

Picard non lasciò nulla al caso.

Dopo due interminabili minuti il computer rispose.

Controllo eseguito. Non esistono file a carico di Ramani Ringane nell’archivio civile.

Ramani appoggiò i gomiti sul tavolo sostenendosi la testa con le mani. Tutto ad un tratto la stanza aveva cominciato a girare.

Non è possibile” Riuscì infine a dire. ”Non ci credo, non può essere vero. Ditemi che è uno scherzo.”-

Alzò infine il viso e guardò ad uno ad uno le persone sedute a quel tavolo. Aveva riso e scherzato con ognuno di loro meno di tre giorni prima. Ed ora, per loro era un’emerita sconosciuta.

Adesso che abbiamo dimostrato, oltre ogni dubbio ,che non è registrata in nessun archivio federale. Mi vuole dire chi è e che cosa vuole?” Picard non era il tipo da usare giri di parole, Ramani lo sapeva, ma quella frase era stata una vera pugnalata al suo cuore. Ramani era arrivata al limite di sopportazione.

”Accidenti! Ti ho già detto chi sono!” Urlò balzando in piedi. Causando così, la reazione degli addetti alla sicurezza che estrassero le armi puntandogliele addosso.

Ramani si sedette d nuovo cercando di calmarsi. Perdere le staffe non sarebbe servito a niente, anzi avrebbe solo peggiorato la situazione.

Potrei raccontare la storia della vita di ogiuno di voi. William, tu ad esempio suoni il trombone. Ed hai avuto una storia con il Consigliere Troi che, tra l’altro non è presente perchè è in vacanza. E’ tornata a Betazed, a casa di sua Madre Lwaxana. Mi hai anche raccontato della tua storia con Minuet.

Worf, figlio di Mogh, sei stato allevato sulla Terra da Sergey e Helena Rozhenko . Hai un fratellastro di nome Nikolai ed un fratello di nome Kurn. Tuo figlio Alexander è il tuo più grande orgoglio. Hai anche permesso al piccolo Jeremy Aster di entrare a far parte della tua famiglia quando, dopo la morte della madre, Jeremi è rimasto solo.

Devo continuare? Potrei andare avanti a raccontare fino a domani.” Ramani sospirò, poi guardò sconsolata Picard.

Certo, lei conosce molte cose su di noi. Ma sono fatti che si trovano in ogni archivio. Sono informazioni a disposizione di tutti.“ Picard si appoggiò completamente allo schienale.

Anche la piccola cicatrice che hai sotto l’ascella destra è registrata negli archivi? Mi hai detto che te la sei fatta cadendo su un forcone quando avevi nove anni.

A quelle parole Picard si alzò in piedi di scatto.

Ramani sorrise sicura di aver fatto centro. Lui stesso le aveva rivelato di non aver mai detto a nessuno di quell’incidente.

Quindi lei afferma di aver conosciuto tutti noi.

Noi, però, non ci ricordiamo assolutamente di lei. Come lo spiega?” Picard si avvicinò a Ramani e, con il suo insopportabile atteggiamento di superiorità, incrociò le braccia in attesa di una risposta.

Ma tu credi che se io avessi idea, anche lontanamente, di ciò che sta capitando, me ne starei qui a cercare di giustificarmi? Se solo sapessi come mi irrita il tuo modo di trattarmi! Mi sembra di essere tornata indietro di un anno.

A proposito, non è esatto dire che conosco tutti. Quel Tenente seduto alla tua destra non so chi sia.” Così dicendo incrociò anche lei le braccia in un‘evidente gesto di confronto.

Non conosce Seleya? Se è vero che lei è a bordo da un anno, non puo non averla mai vista. E’ stata trasferita sull’Enterprise da circa un anno.

Lo sguardo di tutti i presenti si fissò sulla ragazza di nome Seleya che, comprensibilmente confusa, si alzò avvicinandosi anch’essa a Ramani.

Tenente Seleya, le affido la nostra ospite. La porti in infermeria e la faccia esaminare dal Dottor Crusher. Non tralasciate nulla. Pretendo di sapere da dove viene.” Picard doveva discutere di quella faccenda con i suoi ufficiali di plancia e le due donne erano di troppo. Così se ne andarono seguite, ad un deciso gesto del Klingon, dai due ufficiali della sicurezza.

Il lungo tragitto che fecero per arrivare in infermeria diede il tempo alle due donne di parlare.

Come sapeva della cicatrice del Capitano?” Chiese Seleya parlando per prima.

Ramani rimase pensierosa un momento. Si chiese quanto fosse opportuno rivelare alla giovane di averla notata mentre lei Jean-Luc si facevano la doccia.

Forse era uno sbaglio, ma il suo orgoglio ferito reclamava vendetta. Così glielo disse.

Seleya si fermò di colpo. Guardò Ramani con un misto di disprezzo e di odio. Poi si incamminò di nuovo.

Ramani si rese conto che l’intuizione che aveva avuto mentre guardava Picard e Seleya camminare fianco a fianco era giusta. Tra quei due c’era qualcosa. E questa fu la seconda coltellata al suo cuore.

In infermeria, il Dottor Crusher fece tutti gli esami possibili ed immaginabili. In questo modo scoprirono che il fisico di Ramani aveva una traccia quantica diversa da quella di chiunque altro in quell’universo.

Dovete sapere” Spiegò Beverly ai due Tenenti ”Che esistono infiniti universi, ed ognuno di loro ha una precisa traccia quantica che è uguale per ogni essere vivente.

Il fatto che il Tenente Ringane abbia una traccia diversa, può voler dire solo che non appartiene a questo universo.”- Il dottore osservò Ramani per capire se la giovane aveva ammortizzato la notizia.

Potete rimandarmi indietro?”- Chiese la Ragazza visibilmente sconvolta.

Il Signor O’Brien stà cercando di individuare la fonte del raggio che l’ha portata qui. Se ci riesce, sarà semplice rimandarla indietro.” Beverly mise una mano sulla spalla di Ramani.

Quel “SE” all’inizio della seconda frase mi ha stranamente messo in apprensione.” Ramani cercò di essere spiritosa, ma la prospettiva di rimanere bloccata su quella nave le diede i brividi.

Visto che il suo stato di salute è buono è inutile che la tenga in infermeria. Seleya, perchè non la accompagni in un’alloggio?

Così, almeno, potrà riposarsi.

Seleya fu felice di accompagnare la giovane. Ora che conosceva la verità aveva molte domande da rivolgerle.

Erano sedute una di fronte all’altra e, parlando di Jean-luc, avevano perso il senso del tempo.

Quindi, da quello che mi dici, il TUO Jean-Luc ha permesso che tutti sapessero della vostra storia baciandoti in pubblico.

Che invidia, il mio sta ancora decidendo se il fatto che lo sanno gli amici che abbiamo in comune, è positivo o negativo.” Seleya abbassò tristemente lo sguardo fissando, senza in realtà vederli, i piedi della sua antagonista.

Ramani osservò in silenzio Seleya. Era davvero una bella donna, non si stupiva che avesse fatto colpo su Picard. Aveva i capelli rossi e un viso che ispirava simpatia a prima vista.

Da come si esprimeva non si poteva non intuire il suo alto grado di istruzione e di intelligenza.

Doveva avere anche un carattere combattivo, lo aveva letto nei suoi occhi quando le aveva rivelato come conosceva l’esistenza della cicatrice di Picard. Nel complesso si sentì gelosa e minacciata dalla sua presenza.

Eralia, mia madre, diceva spesso che ogni donna è in grado di plasmare il suo uomo in ciò che più la stimola. Poi con un sorriso aggiungeva: sia fisicamente che mentalmente.

Non ho capito cosa intendesse finchè non ho incontrato il Jean-Luc di questo universo.

Solo ora mi sono resa conto di quanto è cambiato il suo atteggiamento da quando ci frequentiamo. E ne sento terribilmente la mancanza.” Ramani osservò Seleya che la fissava meravigliata.

Non può essere una semplice coincidenza. Anche mia madre si chiamava Eralia e, spesso, citava la stessa frase che mi hai detto tu ora.”-

Le due donne si fissarono pensierose .

Ma certo!” dissero all’unisono. -”Tu sei la figlia dell’altro uomo. Dobbiamo dirlo a Jean-Luc.

Cinque minuti più tardi erano nell’alloggio di Picard e Ramani gli stava spiegando perchè lei non esisteva nel loro universo.

Mia madre mi raccontava spesso di come, quando era giovane, avesse dovuto scegliere tra due uomini.

Li amava entrambi, erano due uomini eccezionali, ed avevano un carattere molto simile. Uno era militare, l’altro un civile.

Ma non poteva tenerli sulle spine entrambi, così passò un’intera settimana a pensare.

Alla fine scelse il militare. Mio padre.” Ramani sorrise a Seleye che continuò il racconto.

La storia di Ramani è esattamente come quella che mi raccontava mia madre, solo che alla fine scelse il civile.

Mio padre.

Picard si grattò il mento pensieroso.

Quindi nel suo universo, Seleya non è mai nata.” Picard guardò la sua donna e Ramani vide nei suoi occhi qualcosa che le diede la certezza sulla profondità dei sentimenti che lo legavano a Seleya.

Era lo stesso sguardo con cui il SUO Jean-Luc guardava lei.

Sorrise imbarazzata sentendosi il terzo incomodo.

La voce di O’Brien ruppe l’atmosfera.

Capitano, Siamo riusciti ad isolare l’interferenza che ha spinto il Tenente nel nostro universo. Posso replicarla e rimandare così a casa la nostra ospite.

Ramani, sollevata dalla notizia guardò Seleya. La donna le si avvicinò per asciugarle le lacrime di gioia che scorrevano sul suo viso senza che lei se ne rendesse conto.

Picard invece non si mosse, visibilmente imbarazzato alla vista delle lacrime di Ramani.

Se si fosse trattato di Seleya, non avrebbe avuto esitazioni, ma con Ramani era un’altra cosa.

E’ ora che lei torni a casa.” Si limitò a dire.

Erano tutti in sala teletrasporto ed attendevano con trepidazione che gli ultimi dati fossero memorizzati.

”E’ tutto a posto, può partire, se vuole.” O’Brien era soddisfatto del suo lavoro. Non era stata una cosa facile individuare la frequenza quantica giusta. Ma ce l’aveva fatta.

Grazie Capo, lei è un genio in qualunque universo.

Strinse la mano di Picard ed abbracciò a lungo Seleya. Non l’avrebbe mai dimenticata. Aveva avuto modo di conoscere la sorellastra che non era mai nata. E ci si era affezionata.

”Buona fortuna sorellina e non preoccuparti. Ti dico con certezza che lui ti ama. Su questo non ho più dubbi.”

Poi salì sul teletrasporto e venne smaterializzata.

Si ricompose nella stessa sala ma, quando la vide, il capo O’Brien disse: ”O’Brien a plancia. Capitano, non mi chieda come, ma il Tenente Ramani è di nuovo qui con noi.” E poi rivolto a Ramani -”Bentornata Tenente, ci ha fatto prendere un bello spavento.

Dopo un attimo le porte di spalancarono lasciando entrare Jean-Luc Picard. Ramani si rifugiò, piangente tra le sue braccia.

Dove sei stata? Perchè piangi?” chiese lui preoccupato.

Ti spiego tutto dopo, ora lasciami godere questo momento.

O’Brien sorrise mentre Picard conduceva Ramani, che sembrava non volersi più staccare da lui, in infermeria.

Lei, finalmente tra le braccia del suo amore, era felice.

Si ripromise però di cercare il padre di Seleya.

L’averla conosciuta la rese curiosa di sapere com’era quell’uomo.

Ma dopo. Ora aveva del tempo da recuperare.

 

 

FINE