Romulani 

 

 

 

Picard, seduto alla sua postazione, si guardò attorno distrattamente.

La Flotta Stellare aveva ordinato all’Enterprise di sorvegliare e proteggere una base spaziale, che era situata vicino al confine Romulano.

Il loro compito era anche quello di munire la stazione di scudi ed armamenti a protezione del personale che, entro pochi giorni, sarebbe arrivato per occuparla.

In quel momento, Ramani, era sulla stazione con una squadra per valutare il lavoro da fare e controllare lo stato della struttura.

Con un sorriso ripensò alla promessa che la giovane gli aveva maliziosamente sussurrato in un’orecchio, prima di partire.

Con sorpresa sentì il proprio cuore accelerare. Il suo sorriso si fece più accentuato.

Non c’era proprio niente da fare... Ormai Ramani sapeva esattamente cosa dire, o cosa fare, per riuscire a fargli ribollire il sangue. Respirò profondamente cercando di calmarsi.

In quel momento l’allarme rosso entrò in funzione.

Cosa succede?” Chiese alzandosi di scatto dalla sua poltrona.

Un Falco Romulano, Signore... Si è disoccultato per qualche secondo e poi è fuggito... Dobbiamo inseguirlo?” Gli rispose il navigatore.

NO... Ma fate rientrare immediatamente la squadra dalla stazione.” Ordinò lui mettendosi di nuovo seduto.

La sala teletrasporto si collegò con la plancia pochi minuti dopo...

Capitano... Non riusciamo a localizzare il Tenente Ringane... Non è più a bordo della stazione.” Gli comunicò l’ufficiale addetto al teletrasporto.

Picard e Riker si guardarono preoccupati.

Se non è sulla stazione e non è sull’Enterprise... Può essere solo a bordo del Falco Romulano.” Furono le ovvie conclusioni del Primo Ufficiale.

Picard annuì silenzioso.” Avverto il Comando...” disse infine, alzandosi velocemente e dirigendosi a grandi passi verso il suo ufficio.

 

Ramani percorse il corridoio, scortata da due guardie Romulane, cercando di farsi un’idea su come riuscire ad andarsene da quel posto. Con sommo rammarico si rese conto di non avere molte possibilità di fuga.

Questa volta sono davvero nei guai!” Si ritrovò a pensare scoraggiata.

Con una punta di dispiacere si rese conto fin dove, la sua impulsività, l’avesse portata. Si augurò ardentemente di riuscire a sopravvivere per potersene pentire. Ma non si stupì di non esserne troppo convinta.

Lei non era una personalità abbastanza importante da giustificare una lunga prigionia... Era già abbastanza stupita di essere ancora in vita.

Si sentì abbastanza stupida... La sua curiosità l’aveva portata ad esplorare un settore, in una zona separata.

Quando si era accorta della presenza dei Romulani, ormai l’avevano già fatta prigioniera. Non era nemmeno riuscita a dare l’allarme. Contro ogni buonsenso, si era allontanata da sola, ed ora ne stava pagando le conseguenze.

Pensò con apprensione alla ramanzina che, sicuramente, Jean-Luc, le avrebbe fatto al suo ritorno.

E lei che aveva fatto tanti bei progetti per quella sera...

Si fermò davanti ad una porta aspettando che la facessero entrare.

Una volta aperta, Ramani si rese subito conto che la stavano portando in una stanza per interrogatori... Involontariamente fece un passo indietro.

Fu fatta entrare con la forza e la costrinsero a sedersi su di una strana sedia. Dopodichè le immobilizzarono le braccia e le gambe con delle cinghie di costrizione. Lei cercò di opporre resistenza, ma fu tutto inutile, anzi... I suoi tentativi di liberarsi causarono una violenta reazione delle guardie che, stanche di dover continuamente lottare con lei, la colpirono ripetutamente al viso ed allo stomaco.

Si ritrovò a chiedersi che cosa sperassero di ottenere da lei.

Ma di una cosa era assolutamente certa... Alla fine sarebbero riusciti ad estorcerle le informazioni di cui avevano bisogno.

Forse non questa volta e forse non la prossima, ma alla fine lei sarebbe di certo crollata.

Nemmeno per un istante le attraversò per la mente la speranza che qualcuno la stesse cercando... Conosceva con esattezza l’importanza della missione in cui era coinvolta l’Enterprise e sicuramente la Flotta Stellare avrebbe negato a Picard l’autorizzazione per intraprendere un’immediata missione di soccorso, prima di averla completata.

Se mai autorizzeranno un salvataggio...” Si ritrovò pessimisticamente a pensare, con un nodo in gola.

Sperò con tutto il cuore che Picard la credesse morta. “Così non sarà costretto a decidere se ignorare o no gli ordini.” Concluse.

Fu strappata dai suoi pensieri dall’arrivo di una giovane Romulana dai corti capelli biondi.

Dall’uniforme che indossava capì subito che era un membro della Tal Shiar, il servizio segreto Romulano.

La giovane donna le si avvicinò con stampato, sul viso rotondo e pieno, un sorriso di soddisfazione.

E così tu saresti il nuovo ufficiale tattico dell’Enterprise... Che coincidenza, anche mia madre era il Capo della sicurezza di quella nave.” Affermò spavalda.

A Ramani ci volle poco per fare due più due. ”Tu allora sei Sela... Ho sentito parlare di te.” Le rispose squadrandola con disprezzo.

Sela scoppiò in una risata allegra.” Sono onorata di essere oggetto di conversazione... E cosa ti hanno raccontato di me?” Chiese con curiosità avicinandosi di più con il viso a quello di Ramani.

La giovane sorrise. ”Che non sei degna di essere considerata la figlia di Tasha Yar. E che, nonostante l’impressionante somiglianza fisica, tu non vali nemmeno l’unghia di un dito di tua madre!” Le rispose sprezzante.

Sela alzò di scatto una mano col chiaro obiettivo di colpirla, ma non lo fece. Si limitò ad accarezzarle una guancia.

Eri davvero convinta di offendermi con quelle parole?“ Le chiese prima di scoppiare in una sonora risata. ” Tu non sai quanto mi disgusta questa mia somiglianza con lei!” Sela si chinò di più per poterle sussurrare in un’orecchio. ”Ogni volta che mi specchio mi ricordo della mia metà terrestre. Per me è insopportabile...” La Romulana si alzò di scatto rivolgendosi ai suoi uomini. ”Preparatela per l’interrogatorio!" Ordinò.

Ramani fu scossa da un brivido. ”Non saprai niente da me!” Le urlò senza convinzione. ”Dovresti sapere che a quest’ora tutti i miei codici di accesso saranno stati cambiati e che io non sono in possesso di nessuna informazione utile.

Sela si girò verso di lei. Il suo viso era privo di ogni emozione e dalle sue labbra uscì solo una parola. ”Vedremo...” Disse mentre due guardie si avvicinavano a lei con un congegno che la giovane riconobbe al volo.

Ed in quell’istante il suo cuore perse un battito.

 

Picard entrò in plancia e, con passo deciso, si diresse al centro della sala.

Siamo pronti a partire, Capitano...” Riker si era alzato dalla sua poltrona ed ora fronteggiava il suo Capitano.

Picard lo guardò negli occhi. ”Ho appena finito di parlare con il comando di flotta... Gli ordini sono chiari.

La nostra missione ha la priorità... L’Enterprise non và da nessuna parte.” Gli rispose con tono duro.

Ma Capitano... Non possiamo lasciare Ramani nelle loro mani... Gli ha spiegato...” Riker fu interrotto bruscamente da Picard.

Ho detto che l’Enterprise non và da nessuna parte, Comandante!” Urlò quasi dalla rabbia, aggiungendo poi, dopo essersi schiarito la voce. ”Però, io, da questo momento sono in licenza... Ho già avvertito il Comando.

Il viso di Riker fu attraversato da un mezzo sorriso. ”Tutto ad un tratto mi sento molto stanco Capitano... Vuole compagnia per il viaggio?” Chiese fingendo di stiracchiarsi.

Il Comandante Data, dalla postazione del navigatore, si girò per poter parlare al Capitano. ”Io sono un androide, non sento la stanchezza, ma i miei circuiti avrebbero bisogno di una controllata... Credo di aver bisogno di qualche settimana per poter effettuare tutti i controlli...” Disse abbozzando un sorriso.

Picard mise una mano sulla spalla di Riker. ”Signori... Vi ringrazio per l’offerta, ma la situazione in cui ci troviamo è critica ed io ho bisogno di voi qui.

La mia vacanza sarà più tranquilla se saprò la nave nelle vostre mani.” Rispose prima di andarsene.

Un’ora dopo, percorreva il corridoio diretto all’hangar navette.

Una sorpresa, lo accolse all’interno della Fermi...

Simeyya e Maya erano sedute ai posti di navigazione. Lo accolsero con un sorriso.

Abbiamo pensato che avesse bisogno di una mano Capitano... Conosce bene la mia esperienza come pilota ... E maya ha una preparazione scientifica che potrebbe essere di grande aiuto.” Simeyya inarcò un sopracciglio in attesa della risposta del Capitano.

Signorine, vi supplico... E’ troppo pericoloso... Non posso permettervi di accompagnarmi. Ora, per cortesia scendete...” Picard cercò di essere gentile, ma aveva fretta e tutto questo gli stava facendo perdere tempo.

Le due donne si rifiutarono ostinatamente di lasciare la navetta.

”Vi ordino di scendere!“ Urlò alla fine spazientito.

In questo momento, lei è in licenza... E non ci può ordinare proprio un bel niente!” Gli rispose Maya seccata.

Stiamo perdendo ,in bisticci, del tempo prezioso, Capitano... Chiuda il portellone che partiamo.” Con queste parole Simeyya chiuse definitivamente la questione ed accese i motori.

Due minuti dopo stavano sfrecciando a massima curvatura verso lo spazio Romulano.

Una volta attraversata la frontiera, come faremo a non farci scoprire?” Chiese giustamente Simeyya.

La nostra navetta è molto piccola, passerà sicuramente inosservata... Ma per sicurezza, dovremo spegnere ogni cosa, lasciandoci portare dalla forza d’inerzia. Verremo sicuramente scambiati per un’asteroide o qualcosa di simile.” Picard diede alla donna le coordinate da seguire.

Una volta attraversata la zona neutrale, non fu difficile individuare il Falco Romulano che aveva rapito Ramani. Fortunatamente non si era allontanato , dopo aver attraversato la frontiera.

Individuarono con facilità la zona di detenzione e ci si teletrasportarono subito.

Durante il viaggio Picard aveva spiegato alle due donne quello che aveva intenzione di fare, così, una volta a bordo, i tre procedettero coordinatamente.

Misero fuori combattimento le guardie che erano state incaricate di sorvegliare la zona di detenzione e, controllando in ogni cella, cercarono Ramani.

Trovata!” Disse Picard attirando l’attenzione delle altre due donne che, in quel momento stavano guardando in altre due stanze.

Il Capitano aprì velocemente la porta e, subito imitato da Simeyya e Maya, si introdusse senza esitazione nella cella.

Una volta dentro, rimasero tutti e tre impietriti dallo sconcerto.

La cella, perfettamente illuminata, era completamente vuota.

A parte Ramani, che se ne stava raggomitolata in un’angolo, non c’era nulla.

Picard la osservò perplesso... La ragazza aveva tutti i capelli scompigliati... Ciocche scomposte le scendevano lungo le guance, nascondendo in parte i segni che le lacrime le avevano lasciato.

Ramani alzò il viso verso i nuovi venuti osservandoli con due occhi in cui ardevano chiaramente le fiamme della follia ...

Quegli occhi riuscirono a dare alla sua occhiata un non so che di selvaggio che mise in apprensione il gruppo.

Mio Dio! Cosa ti hanno fatto?” Picard si avvicinò di qualche passo tendendo le braccia verso la giovane in un’inequivocabile gesto di aiuto...

Ramani si alzò in piedi di scatto.. Le spalle appiccicate alla parete, tentando, inutilmente di indietreggiare.

Aprì la bocca, ma quello che ne uscì al posto di una frase, fu solo un ringhio sommesso ... La giovane, al pari di un’animale in trappola, era pronta ad attaccare...

Ma petite... Sono Jean-Luc... Non mi riconosci? Siamo qui per portarti via...” Picard continuò ad avanzare, cercando con toni gentili di tranquillizzare la ragazza che, ora più che mai, sembrava intenzionata ad attaccare.

Ramani sembrò per un attimo disorientata... Nei suoi occhi un lampo di comprensione fu seguito da un’altro di piena confusione, poi, emettendo un’urlo disumano, si gettò contro il Capitano, atterrandolo.

La ragazza, riuscì a mettersi seduta a cavalcioni sullo stomaco di Picard ed a colpirlo almeno una volta, prima che Maya e Simeyya riuscissero ad intervenire.

La bloccarono prendendola per le braccia e costringendola ad alzarsi in piedi... Fecero fatica a tenerla ferma... Si agitava molto, contorcendosi continuamente, nel vano tentativo di liberarsi, emettendo unicamente gemiti e mugugnii.

Picard si rimise in piedi osservando stupefatto la sua donna che cercava in tutti i modi di divincolarsi dalla presa salda in cui era costretta.

Ad un tratto, come se avesse perso ogni proposito di libertà, smise di agitarsi ed osservò Picard che, sistemandosi l’uniforme, si avvicinava a lei.

L’uomo notò, ai lati delle tempie della giovane, due segni... Due macchioline rosse. Sapeva bene di che cosa si trattava. Conosceva perfettamente gli effetti collaterali di quei barbari mezzi per estorcere informazioni, ma mai e poi mai avrebbe voluto vederli manifestarsi in una persona a cui teneva tanto...

Le scostò un ciuffo di capelli per mostrare anche alle due donne la sua scoperta, poi scese con la mano cercando di accarezzarle dolcemente il viso.

Lei tentò di morsicarlo...

Sonde mentali...” Ringhiò Simeyya con rabbia. ”Sapevo che i Romulani erano dei macellai...” La donna lasciò in sospeso la frase. Un velo di lacrime le stava appannando la vista ed un nodo le si era formato in gola.

Simeyya era sicura che se avesse aggiunto qualcosa sarebbe scoppiata in lacrime... Il solo pensiero delle atrocità mentali a cui era stata sottoposta l’amica la riempì di collera.

Nel frattempo, Maya, silenziosa, stava valutando la situazione cercando di stabilire fino a che punto si erano spinti i Romulani.

Sapeva che la lunga esposizione ad una sonda mentale portava sempre alla pazzia, ma a suo parere, Ramani era solo molto confusa, quindi poteva esserci qualche speranza di riportare a galla la sua personalità.

Le due donne, visto che la giovane sembrava aver perso ogni combattività, allentarono la presa e Ramani ne approfittò per liberarsi... Diede alle due amiche uno spintone e si diresse velocemente verso la porta della cella.

Picard, ebbe solo un’istante per decidere... Estrasse il suo phaser e, dopo averlo regolato su stordimento, fece fuoco.

La giovane si accasciò a terra priva di sensi.

Il Capitano la raggiunse e, dopo averla presa in braccio, si rivolse alle due donne, che nel frattempo lo guardavano sconvolte.

Era l’unica cosa che potessi fare...” Cercò di giustificarsi.” Oppure preferivate rincorrerla per tutta l’astronave? Vi ricordo che siamo saliti senza invito.” Aggiunse raggiungendo nuovamente le sue compagne di avventura.

Mentre aspettava che le due donne si mettessero in posizione, strinse a sè la sua donna e la baciò sulla fronte.” Picard a navetta... Teletrasporto per quattro.” Disse alla fine.

Si rimaterializzarono nella stiva della navetta e, mentre Simeyya si metteva ai comandi per portarli lontano la lì, Picard e Maya sistemarono Ramani sui sedili laterali.

Cosa ne pensa Consigliere?” Chiese con apprensione lui, mentre Maya, finiva di sistemare la giovane nel suo giaciglio di fortuna.

Maya accarezzò con dolcezza i piccoli segni in rilievo sulle tempie della ragazza prima di rispondere.”Non so che dirle Capitano , potrò darle una risposta solo una volta a bordo dell’Enterprise...“ La donna si alzò in piedi, guardando negli occhi il suo superiore. ”Il fatto che non ci abbia riconosciuto potrebbe essere sia un buono che un cattivo segno...

Solo un’analisi approfondita potrà stabilire con certezza se, questa sua regressione ad uno stadio primitivo, è una conseguenza della sonda mentale o se è il risultato di un meccanismo di difesa e di protezione, innescato dalla sua mente.” Maya, decidendo di non aver più nulla da dire, tornò ad occuparsi di Ramani.

Picard la lasciò fare e, pensieroso, andò a sedersi sul sedile del co-pilota, accanto a Simeyya.

Raggiungeremo l’Enterprise tra meno di quindici ore.” Disse lei anticipando la domanda del Capitano.

Picard le sorrise stancamente, dopodichè si girò per poter guardare di nuovo Ramani.

Erano appena arrivati nello spazio della federazione quando l’allarme della navetta si accese...

I Romulani... Ci hanno trovato...” Urlò Simeyya per farsi sentire al di sopra dell’allarme.

”Scudi al massimo. Manovra evasiva Alfa tre...” Ordinò Picard, prendendo in mano la situazione.

Il Falco fece fuoco colpendoli di striscio.

Scudi al 60% Capitano, un’altro colpo così e li perdiamo.” Maya si era seduta alla consolle laterale e stava controllando le comunicazioni e gli scudi.

In quel momento, i Romulani spararono di nuovo. Solo la grande abilità del pilota evitò la catastrofe, ma persero comunque gli scudi.

Capitano, i Romulani ci stanno chiamando...” Maya guardò interrogativamente Picard aspettando che le dicesse che fare.

Aprire il collegamento.” Le rispose lui.

Su di uno schermo comparve il viso di Sela.

Capitano Picard... Ma che sorpresa!” Attaccò la donna con una certa soddisfazione. ”Allora quello che avevo sentito su di lei ed il Capo della sicurezza era vero!

Picard non si scompose. ”Quello che tu credi di sapere su di noi non mi interessa... Non sono venuto in aiuto di Ramani solo perchè è la mia donna... Lo avrei fatto per qualunque membro del mio equipaggio!” L’uomo sfidò Sela con lo sguardo.

Nel frattempo un Romulano si avvicinò alla donna per bisbigliarle qualcosa all’orecchio. Sela spalancò gli occhi arrabbiata.

Per ora ci dobbiamo salutare, Capitano, ma la sua fortuna, un giorno l’abbandonerà. Ed io, glielo prometto, sarò là per prendermi la mia rivincita.” Detto questo il collegamento fu chiuso e l’astronave ritornò velocemente al di là della zona neutrale.

Picard e Simeyya si guardarono stupefatti prima che Maya attirasse la loro attenzione.

Si sta avvicinando un’astronave, Capitano...” La donna sorrise compiaciuta prima di aggiungere. ”E’ l’Enterprise!

La voce di Riker si diffuse all’interno della navetta. ”Enterprise a navetta Fermi... Avete bisogno di aiuto?

Picard osservò divertito Simeyya che, agitando le mani parallelamente davanti a se, a palmo aperto, esclamava. "Ma vieniiii...

Maya la imitò aggiungendo. ”Miii , che mito sei...

Numero uno, cosa ci fa da queste parti? Non aveva degli ordini da rispettare?” Chiese Picard fingendosi arrabbiato.

”Missione completata. Il personale è arrivato e, visto che era scortato da tre astronavi, noi ci siamo potuti allontanare senza problemi...“ Rispose Riker.

Picard si alzò in piedi osservando con affetto Ramani. "Voglio ringraziarvi per quello che avete fatto..." Disse poi rivolto alle due donne. "Ramani è davvero fortunata ad avere accanto a se due amiche come voi... Vi saremo grati in eterno." Concluse sedendosi di nuovo.

Maya e Simeyya sorrisero imbarazzate, ma non dissero nulla, consapevoli che qualunque frase avrebbe guastato l'atmosfera che si era creata, ma grate al Capitano per le parole di sincera gratitudine che aveva appena pronunciato.

Una volta rientrati scortarono Ramani in infermeria dove la dottoressa Crusher, la sottopose ad esami approfonditi.

Come stà?“ Chiesero all’unisono i tre, quando Beverly, finalmente, terminò di visitarla.

La donna sospirò profondamente.” Hanno fatto un bel macello... Ma fortunatamente niente di irrimediabile. Ho dovuto ricostruire alcuni percorsi sinaptici che erano collassati. Purtroppo, per sapere se ho fatto un buon lavoro, dovremo aspettare che si svegli.” Il dottore si girò verso il letto della ragazza, che aveva cominciato al agitarsi.

Quando il gruppo arrivò al capezzale della giovane, lei aprì lentamente gli occhi.

Si guardò intorno un paio di volte alla ricerca di qualcosa... O, più esattamente, di qualcuno. I suoi occhi si fissarono in quelli, pieni di dolcezza, del suo uomo.

Jean-Luc...” Esordì a bassa voce. ”Cosa è successo? perchè sono in infermeria?” Chiese smarrita.

Lui le prese una mano e, dopo avergliela baciata, le accarezzò la fronte liberandogliela da alcuni ciuffi di capelli.

Cos’è l’ultima cosa che ricordi?” Le chiese infine .

Ramani rimase pensierosa per alcuni istanti, poi, dopo aver scosso un paio di volte la testa, rispose. ”Non ne sono sicura... Stavo controllando una sezione della stazione orbitante, quando...” La ragazza arrossì visibilmente. ”Un gruppo di Romulani che era nascosto lì mi ha catturata.” Finì con un pesante sospiro, omettendo inconsciamente di dire, di essersi allontanata da sola.

”Non ricordi altro?” Le chiese Maya avvicinandosi di più al letto.

Ramani le sorrise stancamente. ”No... Il mio ricordo seguente è di aver aperto gli occhi in questo letto. Perchè? Cos’altro è successo?” Chiese rivolgendosi di nuovo al Capitano.

Niente di importante...” Le rispose lui, prima di baciarla sulle labbra. ”Ora cerca di dormire... Noi torneremo più tardi a trovarti.” Le promise.

Ramani si sentiva stranamente sollevata... Chiuse gli occhi e si addormentò immediatamente.

Picard attirò in disparte il dottor Crusher. ”Ricorderà?” Le chiese senza mezzi termini.

Beverly scosse la testa più volte. ”Non lo sò... Forse quei ricordi sono andati perduti per sempre... O forse sono solo sepolti da qualche parte in attesa di riemergere.” Gli rispose alzando le spalle.

Beverly se ne andò lasciando Picard che meditava in silenzio.

Prego Dio che non debba mai ricordare...” Sussurrò soprappensiero lasciando l’infermeria e dirigendosi in plancia.

Ma lo ringrazio di avermela fatta ritrovare viva...” Aggiunse infine incamminandosi per i corridoi.

 

 

FINE